La Verità
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Uomini
e donne, religione e politica, sesso e amore
nei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli |
un
percorso di con le
musiche la
musica composta da la
guida |
Palco
spoglio, essenziale; quattro attori, quattro leggii; un conduttore, a
un lato del palco; dietro, due musicisti, un fagotto e un clarinetto.
All'inizio, a luce spenta, Massimo Wertmüller legge il sonetto La
Verità, nel quale Belli afferma che la verità è come
la cacarella: quando deve uscire, esce. Questa premessa è la base,
comica ma anche serissima, del percorso successivo: attraverso i sonetti
di Belli noi vogliamo (e dobbiamo) dire la verità su alcuni momenti
e protagonisti della Roma ottocentesca, i quali però presentano
caratteri e aspetti molto simili agli attuali: gli uomini, le donne, i
rapporti tra gli uomini e le donne, la città di Roma, il sesso
e la politica, la religione e la vita quotidiana. In spazi ideali ma sempre
concreti, rievocati dalle parole dei sonetti, nelle vie e nelle piazze
della città tutte pienamente riconoscibili, avvengono gli incontri
e gli scontri fra gli esseri umani, le riflessioni e le imprecazioni,
i desideri e le truffe: i sonetti si incalzano l'uno con l'altro, collegati
o da evidenti connessioni tematiche (il lavoro; il sesso; la politica;
il cibo; ecc.), o da più sfumate ma altrettanto evidenti sintonie
stilistiche, ad esempio con parole che si inseguono, rimbalzano, esplodono.
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